La cosa importante è bloccare le porte girevoli con la politica

La cosa importante è bloccare le porte girevoli con la politica

Un contributo per la riforma

Tratto da
libero logodel 19 maggio 2021

Egregio direttore,
Mai come in questi giorni si sta parlando dei malanni della giustizia italiana. La lunghezza dei processi, l’imprevedibilità
delle decisioni, il correntismo imperante, una combinazione di giustizialismo e di lassismo nonché un sistema carcerario indegno di un paese evoluto, danneggiano la vita civile e, ormai è risaputo, l’economia.

L’Unione Europea ha posto la riforma della giustizia tra le condizioni della concessione dei fondi del Recovery Fund e fortunatamente il ministro Cartabia sembra avere competenza e decisione sufficiente per apportare miglioramenti.
Attraverso il Comitato Scientifico Programma per l’Italia, promosso da forze politiche e associazioni culturali liberal-democratiche (Azione, +Europa, PRI, Alleanza Liberaldemocratica, I Liberali) composto in gran parte da esperti indipendenti e presieduto da uno dei due scriventi ( Cottarelli), abbiamo pensato di dare un contributo ragionato e approfondito alla soluzione del problema che siamo lieti di riassumere per i lettori di Libero.

Più efficienza

In primo luogo, riteniamo indispensabile separale carriere di magistrati inquirenti e giudicanti. Basta con le commistioni (si pensi che i PM presenti nelCSM decidono i provvedimenti disciplinari e le carriere dei giudici che dovrebbero giudicare le imputazioni). È necessario avere due Consigli Superiori della Magistratura, con le stesse caratteristiche di indipendenza  di quello attuale e con metà dei componenti (non più i due terzi) selezionati dai magistrati e l’altra metà in parte dal Parlamento ed in parte dagli ordini professionali e dall’accademia. Il metodo di elezione per evitare la degenerazione in correnti è il cosiddetto voto singolo trasferibile, che permette di votare candidati anche di liste diverse, rendendo impossibile il lavoro delle correnti ( oggetto di un ddl dell’on. Costa)

È altresì doveroso evitare il fenomeno delle porte girevoli magistratura-politica: se si è eletti non si ritorna più a giudicare ma si passa poi a ruoli diversi. Passiamo all’efficienza. I processi civili, tributari, amministrativi e penali sono una quantità abnorme rispetto agli altri paesi. È troppo facile cominciare cause civili pretestuose o resistere in modo insensato confidando sulla lungaggine processuale. Occorre quindi scoraggiare tali comportamenti aumentando le sanzioni per lite temeraria e applicando interessi di mora maggiorati in caso di sconfitta in Cassazione dopo due sentenze già negative in primo grado e in appello.

Alla giustizia tributaria si fa ricorso confidando nell’aleatorietà delle decisioni delle Commissioni tributarie, spesso incoerenti e troppo frequentemente (50% dei casi) ribaltate in Cassazione. Si deve perciò rafforzare la competenza ricorrendo solo a giudici professionali e scoraggiare sia l’Agenzia delle Entrate sia il contribuente a ricorrere sempre e comunque contro pronunce negative.

Favorire il merito

I magistrati, poi, devono progredire per merito. Oggi ogni 4 anni essi devono passare attraverso un giudizio di idoneità che viene superato dal 98% degli esaminati.
È quindi opportuno introdurre criteri che tengano in conto la produttività dei giudici e la qualità della loro produzione (quanti dei loro provvedimenti sono successivamente cassati o respinti).
Per accedere ad incarichi direttivi si dovrebbe dimostrare di avere capacità amministrativa e la preparazione deve consistere in corsi ben strutturati di gestione aziendale.

Il processo civile deve essere semplificato introducendo aspetti del procedimento giuslavoristi.ca e filtri di ammissibilità dei ricorsi in appello e Cassazione (questi ultimi più pregnanti degli attuali). Infine, i palazzi di giustizia devono essere gestiti da manager ( come la recente legislazione ha cominciato a prevedere) ben retribuiti a seconda dei risultati di efficienza raggiunti.

Le nostre proposte non perdono certo di vista i più ampi problemi di giustizia anche penale. Ad esempio, oltre a prevedere la cancellazione della controriforma di abolizione della prescrizione, proponiamo più certezza nell’applicazione della pena (oggi spesso erratica) e una riformulazione dell’obbligatorietà dell’ azione penale.

Ci fermiamo. Il testo completo è disponibile su www.adamsmith.it, ma ci premeva spiegare che certezza del diritto e della pena sono compatibili con il garantismo e l’efficienza e l’efficacia della macchina della giustizia. Basta volerlo.

 

 

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