Lo Stato ripaga le spese legali agli assolti

Lo Stato ripaga le spese legali agli assolti

Lo Stato non volta più la testa


Tratto da
la stampa 1del 22 dicembre 2020

Nuovi diritti avanzano. In silenzio, una piccola grande rivoluzione nel campo della giustizia viene dalle pieghe della Finanziaria: sono stati stanziati 8 milioni di euro perché lo Stato possa ripagare le spese legali, con un tetto a 10.500 euro, a chi sia stato inquisito e poi assolto.

Per chiunque abbia conosciuto la fatica, lo stress, e anche la spesa di affrontare un processo, questa decisione del Parlamento avrà un sapore gradito. Finora infatti lo Stato non aveva mai accettato il principio che occorre quantomeno scusarsi con chi è stato assolto perché non ha commesso il fatto o addirittura perché il fatto non costituisce reato.

«Potremo ora dire che lo Stato non volta più la testa», dice il padre della norma Enrico Costa, già Forza Italia, che prosegue la sua battaglia garantista con Carlo Calenda nel neonato partito «Azione». Il tema di risarcire chi viene assolto al termine di un processo penale è talmente sottovalutato che non esistono statistiche in merito. Gli assolti sono
fantasmi invisibili per lo Stato.

 

Articolo Grignetti su rimborsi assolti

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