Processare innocenti non sarà più un disguido. Costa, primo firmatario della norma: « Un passo verso la civiltà, si rifletta sulle accuse a vuoto».
Tratto da
del 22 dicembre 2020
È passato alla Camera, con voto bipartisan e il parere favorevole del governo l’emendamento alla legge di Bilancio che istituisce il
rimborso parziale delle spese legali per chi, sottoposto a un processo, vieno assolto con una delle formule ampiamente liberatorie: perché il fatto non sussiste, perché non ha commesso il fatto, perché il fatto non costituisce reato o non è previsto dalla legge come reato.
Una norma che viene da lontano: già tre anni fa, e sempre come modifica alla Manovra, era stato il Cnf a proporre la detraibilità integrale delle spese sostenute per difendersi in un processo penale. «Poi ora stato Gabriele Albertini a presentare una modifica simile in Senato», ricorda, intervistato dal Dubbio, il primo firmatario dell’emendamento appena approvato in commissione Bilancio, il deputato di Azione, Enrico Costa. «Lo hanno sostenuto tutti», spiega. «Il budget certamente basso, di 8 milioni di euro, potrà essere ampliato: l’importante è che si sia introdotto un sacrosanto principio di civiltà giuridica. Ora si rifletta sulle responsabilità dei pm che fanno troppo spesso processare innocenti».